DALLA NASCITA AGLI ANNI ’40

Oggi agli occhi dei più appare quasi come una cosa naturale che una associazione calcistica possa avere quasi cento anni. In realtà non è poi così scontato per Gubbio, anzi è un fatto davvero speciale, dovuto più al caso che alle circostanze socio-culturali in grado di poter generare tale evento. In realtà è difficile non guardare la realtà calcistica di Gubbio con un ottica tutta particolare, se si pensa ad una piccola cittadina che nei primi del ‘900 che era ancora legata ad economie e retaggi culturali molti antichi, immuni dal contatto con la meccanizzazione che stava nascendo in quegli anni per lo più nel settentrione.
La città di Gubbio è lontana anni luce dall’avvio di industrie, dall’arrivo dell’energia e della nascita di classi sociali. Non ci sono nella piccola città di pietra, esigenze di ritrovo che portano alla nascita spontanea di associazioni, così come nei centri in via di sviluppo, ove le società sportive cominciano ad essere una occasione di aggregazione e confronto importante, per far fronte ad uno sviluppo in rapida evoluzione.
Così, quando nell’estate del 1910 Don Bosone Rossi, sacerdote eugubino molto attivo tra i giovani, porta a Gubbio, di ritorno dalla grande città di Roma, il primo pallone di cuoio, scocca il fatale incontro tra la città dei Ceri e il Calcio.
È all’interno della Società Sportiva Per Esercizi di Gubbio (già fondata nel 1908), che nasce la Sezione Calcistica, un paio di di anni dopo verrà istituito nel Liceo il primo spazio per il gioco del calcio (Giuoco completo di foot-ball, costato L.30).
Si comincia così, passando attraverso le dolorose vicende della grande guerra, a trasportare dentro il rettangolo di gioco la naturale “passione” eugubina nel fare le cose.
Nel 1921 compare la prima denominazione staccata dalla S.P.E.S., con il nome di Vis Gubbio, riportando un po’ di voglia di rinascere dalle ceneri anche attraverso lo sport.
Passano alcuni anni prima che la Società trovi un vero e proprio campo da calcio, che poi avrebbe fatto la storia del Gubbio, è infatti il 1928 quando viene adattato il “San Benedetto”, ex orto interno dell’omonimo convento situato nella zona di San Secondo, con il nome diffuso per l’epoca di Littorio.
Nel 1929 il Gubbio partecipa al Campionato Umbro ULIC, superando la prima fase.
L’anno seguente, il 1930, è il Campionato Regionale Umbro di Terza Divisione al quale partecipano anche: Juventus Foligno, Orvietana, Perugia, Tiberis, Tiferno, Virtus Spoleto; il campionato viene vinto dal Perugia.
Anche nel 1931 il Gubbio partecipa al campionato di Teza Divisione, che è diviso in due gironi, e approda alle fasi finali, senza però ottenere il successo.
Nell’anno successivo il Gubbio partecipa al Campionato regionale di Seconda Divisione.
Dopo un paio di anni in cui i campionati subiscono diverse modifiche, nel 1936 i rossoblu partecipano regolarmente al campionato di Prima Divisione regionale, incontrando compagini davvero agguerrite, quali Ternana, Perugia, Foligno ed assumendo subito un ruolo da protagonisti, riuscendo anche a cogliere la vittoria sul campo, ma non la promozione, a causa di un tesseramento infatti furono impartite tre sconfitte a tavolino alla formazione denominata allora F.G.C.Gubbio.
Nel 1938, oltre al campionato di Prima Divisione, si disputa per la prima volta la Coppa Italia Centrale, sono tre le regioni partecipanti, Umbria, Marche e Abruzzi. Il Gubbio termina secondo, ma nel 1939, dopo la ristrutturazione dei campionati di serie C, finalmente viene accolto in serie C e gioca per la prima volta fuori regione contro squadre del centro quali Cagliari, Ascoli, Perugia, Sambenedettese, Ternana, Jesi.
Così nel 1940, dove si comporta in maniera egregia, ma il campionato seguente, l’Italia è già in guerra e la società decide di rinunciare al campionato di serie C e ritornare a giocare un ultimo campionato regionale, prima di fermarsi per la Guerra.

DAL DOPOGUERRA AL 1960

Dopo la seconda tragica guerra, la U.S. Gubbio, questa la denominazione, riparte con la voglia e l’entusiasmo di ricominciare a vivere dopo i dolorosi fatti bellici.
Nel 1945, l’Umbria si divide in tre gironi, con le maggiori città che partecipano, in attesa della ripresa dei regolari campionati.
Nel 1946, ancora una volta si riparte dalla serie C, Girone B Lega Centro.
L’anno successivo, la tenacia eugubina porta a frutto il risultato più prestigioso della storia del Gubbio Calcio, sostenuti da un assetto societario impeccabile e dal cuore grande dei tifosi, nel 1947, grazie allo “storico” spareggio di Pesaro contro il Baracca Lugo,vinto 2 a 0, e dopo aver conquistato il primo posto in un girone per gli spareggi, il Gubbio è promosso in serie B, campionato vinto dal Palermo, davanti a Pisa, Lecce e Taranto, il Gubbio conclude in modo dignitoso il campionato a ridosso di Rieti e Perugia, ma non riesce ad evitare la retrocessione. La serie cadetta dura solo un anno, anche per via della riorganizzazione che prevedeva molte retrocessioni, così il Gubbio torna in Serie C, è il 1948.
Anche nel seguente anno, il 1949, il Gubbio retrocede e torna così nel Campionato Umbro di prima divisione, così nel 1950 e fino al 1953, anni in cui disputa campionati anonimi di metà classifica.
Il 1953 è l’anno in cui si forma il Campionato di Promozione Regionale: Ternana, Foligno le maggiori rivali per raggiungere la IV Serie e il Gubbio termina a ridosso di queste, vincerà il Foligno, davanti a Ternana e Gubbio.
Nel 1954 saranno le “fere” a vincere il Campionato di Promozione Regionale, il Gubbio finisce peggio che nella precedente edizione, ma senza retrocedere.
Nel 1955 sono diverse le difficoltà nella riorganizzazione societaria, ma evitato il peggio si riparte con nuovo slancio, il campionato è migliore del precedente con il piazzamento a ridosso delle prime, vince l’Umbertide, davanti all’Orvietana.
Nel 1956 il Gubbio termina prima a pari punti con il Bastia, è necessario uno spareggio per la promozione in IV Serie: purtroppo il Bastia sconfigge il Gubbio 1 a 0 e i sogni di gloria sono rimandati.
Nel 1957, ancora nel Campionato di Promozione Regionale, il Gubbio dopo essere stato al comando per quasi tutto il torneo, nella fase finale cede il passo alla Virtus Spoleto che sale in IV Serie.
Finalmente nel 1958 il Gubbio torna ad assaporare il successo, impossibile da paragonare alla serie B, ma ugualmente festeggiato perchè atteso da qualche anno, vince il Campionato di Promozione Regionale, ed è promosso in IV Serie.
Nel 1959 il Gubbio conclude a metà classifica un discreto campionato, vinto dalla Torres, si può a grandi linee considerare il campionato di IV serie di allora, paragonabile alla attuale Seconda Divisione Lega Pro.

DAL 1961 AL 1970

Appare ben evidente che in periodi storici così lontani e poveri dal punto di vista finanziario, la risorsa più generosa a cui attingere per ottenere risultati sportivi, non può che essere la realtà locale, cioè i giovani eugubini, con il loro carico di entusiasmo e le spiccate capacità tecniche riescono a mantenere alto l’onore dello sport cittadino.
Così all’inizio degli anni ’60 si entra in un periodo di particolare vitalità sportiva. Crescono vivai cittadini, con l’aiuto di personaggi che vedono lo sport come elemento di aggregazione e integrazione importante. Nasce proprio da questo periodo di gestazione la base di un nutrito gruppo di giocatori eugubini che porta ad ottenere successi e lustro in ambito regionale e nazionale.
Campionato 1960, c’è la riforma dei campionati di serie C, il Gubbio disputa il Campionato di Serie D, Girone F, la vecchia IV serie, nella quale non ritrova il Perugia, che nel frattempo è ripescato per la serie C. Il Bisceglie vince il campionato, il Gubbio si salva a pari punti con la Ternana e il Vasto.
Nel 1961 arriva ancora una retrocessione a causa di uno spareggio perso contro il Città di Castello.
Il tentativo di risalita nel 1962, fallisce, il Gubbio è solo secondo a pari punti con il Foligno dietro la Narnese.
Il 1963 è l’anno della fusione con l’Intrepida di San Secondo, squadra giovanile che cresceva molti giovani eugubini, alla guida della prima squadra passa Mario Mancini, il Gubbio finisce terzo, a salire di categoria è il Foligno.
Il 1964 la squadra rinnovata e piena di giovani provenienti dal vivaio conclude al secondo posto dietro la Narnese.
Nel 1965, è ancora una storica promozione, infatti il Gubbio conclude imbattuto il campionato di Promozione Regionale. È un record straordinario sottolineato dai 72 gol fatti e dai 14 subiti. In panchina c’è Mario Mancini eugubino guida di molti giovani che sono al debutto.
Il 1966 segna però l’immediato ritorno in Promozione, con la Vis Pesaro che sale tra i professionisti.
Il 1967 è caratterizzato ancora dall’ennesimo spareggio, questa volta per la promozione in IV serie. Il Gubbio perde alla monetina contro l’Orvietana, (quella “moneta” che deciderà anche gli europei nell’anno seguente a favore dell’Italia), la gara venne disputata al Santa Giuliana di Perugia.
Il 1968 segna un rocambolesco finale che impedisce ai lupi eugubini di riconquistare ancora una volta, la IV serie: sul campo il Gubbio conquista il primo posto a pari punti con l’Angelana, ma a causa di un ricorso della squadra assisana per una partita contro lo Spello, viene assegnato un punto in più alla formazione della città di San Francesco e lo spareggio, questa volta vittorioso, purtroppo non valse più ad assegnare la vittoria. La stagione dei fiori vede nel Gubbio una delle formazioni più amate di tutta la sua storia e la motivazione è facilmente riconducibile al numeroso gruppo di eugubini purosangue che onora la maglia.
Il 1969 è infatti l’anno buono per l’ennesima risalita in Serie D (IV Serie), il Gubbio trionfa nonostante abbia dovuto giocare lontano dal San Benedetto, per la squalifica del campo amico, dovuta alle vicende legate all’invasione di campo dei tifosi eugubini ad Assisi l’anno precente.
Il 1970 è un gran bel campionato, allora non esistevano i play off, altrimenti i rossoblu avrebbero lottato per raggiungere tra i professionisti il Montevarchi, vincitore del campionato, con Carrarese, Grosseto e Foligno.

DAL 1971 AL 1980

Nel 1971 il Campionato di Serie D, Girone F, viene promossa in serie C la Sangiovannese, il Gubbio finisce a centro classifica e mantiene l’ossatura dell’anno precedente con buon numero di giovani eugubini nel suo organico.
Il 1972 è anche questo disputato in Serie D, il Ravenna viene promosso in serie C, il Gubbio ripete la stagione precedente, rimanendo nella pancia della classifica.
L’anno successivo il girone di andata è preoccupante e la posizione in classifica è critica, ma uno splendido girone di ritorno fa ancora tornare i rossoblu in zona tranquilla. Sale tra i professionisti il Riccione, finito a pari punti con il Bellaria.
Nel 1974 il Gubbio passa nel girone E, quello toscano, e incontra agguerritissime compagini, tra le quali il Siena e Sangiovannese che vincerà il campionato.
Il 1975 ancora un cambio di Girone della serie D, centro est, con squadre marchigiane e emiliane molto forti, vince l’Anconitana davanti al Forlì, è l’ultimo anno al vecchio San Benedetto, il glorioso stadio di mille battaglie, purtroppo questo coincide anche con la retrocessione in Promozione.
Nel 1976 il Gubbio gioca al B.Ubaldi, campo su cui aveva già disputato alcune gare l’anno precedente, e torna a lottare contro le rivali umbre, vince il campionato l’Orvietana, per il Gubbio stagione insoddisfacente.
Il 1977 è migliore del precedente, vengono gettate le basi per una risalita nella Serie D, ma il Campionato viene vinto dal Città di Castello e i rossoblu finiscono a ridosso delle prime posizioni.
Un altro successo viene con la prima stagione allo stadio Comunale Polisportivo San Biagio (l’attuale Pietro Barbetti), è il 1978 e il Gubbio vince danti l’Ortana uno splendido campionato, la soddisfazione è maggiore poiché la formazione è farcita di eugubini.
Il salto in Serie D è notevole per i giovani che hanno preso il posto di alcuni veterani eugubini a fine carriera e alla fine della stagione 1979 il Gubbio, inserito nel Girone C della serie D, torna in promozione.
Il 1980 è un campionato di promozione all’insegna dei giovani prodotto del vivaio e si conclude con un discreto piazzamento, a ridosso delle prime, sale in Serie D il Foligno.

DAL 1981 AL 1990

Gli anni 80 iniziano con un bel regalo per la formazione eugubina, nonostante il terzo posto raggiun to nel campionato di Promozione Regionale del 1981, vinto dall’Elettrocarbonium davanti al Nocera Umbra, il Gubbio viene ripescato in Interregionale.
È il 1982 e il campionato di Interregionale, il Gubbio mantiene una posizione tranquilla in un campionato vinto dall’Elpidiense.
Così anche per il campionato di Interregionale del 1983 il Gubbio continua la tranquilla permanenza tra i semi-professionisti, il campionato è vinto dal Cesenatico.
Nel 1984 il Gubbio finisce il campionato di Interregionale ancora meglio del precedente, questa volta è la Fermana a salire in C2.
Il campionato di Interregionale del 1985, segna la rivoluzione che da li a poco porterà di nuovo i rossoblu tra i professionisti, la stagione finisce con un ottimo terzo posto, dietro Pro Cisterna e Latina.
Il 1986 è ancora volta un anno amaro per l’ennesimo spareggio fallito dai rossoblu, questa volta è la Vis Pesaro a salire di categoria in uno spareggio a tre, anche il Riccione infatti ha chiuso il campionato a pari punti. Questa volta è il sorteggio a decidere la vincente, infatti il Gubbio arriva dietro alla formazione marchigiana, solo perchè questa ha la fortuna di giocare il terzo incontro contro il demotivato Riccione e vince con ampio margine, ma l’appuntamento è appena rimandato.
È il 17 maggio 1987, quando il Gubbio, finalmente, vince al “Renato Curi” di Perugia, davanti a quasi 20.000 persone, lo spareggio contro il Poggibonsi, grazie ad un gol eugubino di Rosario Zoppis, è il ritorno tra i professionisti in C2.
Il 1988, con l’arrivo in C2, finalmente il Gubbio ritrova i derbi con Ternana e Perugia, quest’ultima salirà in C1 insieme al Casarano, il Gubbio dopo uno strepitoso girone di ritorno terminerà al terzo posto (e ancora una volta viene in mente se ci fossero stati allora i play-off, chissà…).
L’anno seguente il 1989 è il secondo campionato dal buon piazzamento, il Gubbio termina al quarto posto, Ternana e Fidelis Andria salgono in C1.
Il 1990 è un altro anno di Serie C 2 ad altissimo livello, nel girone di andata addirittura il Gubbio gira al comando, il piazzamento finale fu ancora una volta ottimo e solo Fano, Baracca Lugo, promosse in C1, Chieti e Trani, finirono davanti agli eugubini.
Nella stessa estate, mentre si preparava ad affrontare il mercato estivo,, a seguito di un malore, improvvisamente scompare il Direttore Sportivo Mario Mancini. L’inevitabile contraccolpo si farà sentire nelle stagioni successive.

DAL 1991 AL 2000

Nel 1991, il Gubbio affronta l’ennesimo campionato di C2 senza un sostituto per il D.S., grazie alla buona ossatura della squadra, senza troppo entusiasmo, termina comunque ancora in zona play-off, salgono in C1 Alessandria e Massese, davanti ai rossoblu, Viareggio e Livorno.
Purtroppo l’anno seguente, il 1992, c’è il ritorno in Interregionale, il Gubbio finisce ultimo, Vis Pesaro e Carrarese salgono in C1.
Iniziano anni difficili per la società e dopo l’entusiasmo della C 2, i lupi eugubini, faticano nel campionato di Interregionale del 1993 e concludono a ridosso delle ultime, sale di categoria la Maceratese.
Campionato Interregionale Dilettanti Girone E, 1984, il Gubbio disputa una dignitosa stagione, conclusa ai vertici, ma l’obbiettivo della società in piena crisi non sembra essere il ritorno tra i professionisti, ma la valorizzazione dei molti giovani che sono cresciuti nel vivaio, i quali fanno una buona figura, la Vis Pesaro sale in C2.
Campionato Interregionale 1995, il Gubbio è ancora in piena crisi, tra le altre brutte notizie, c’è anche quella di far disputare le partite il sabato pomeriggio, il pubblico al Comunale San Biagio è sempre meno fitto. I Giovani rossoblu che debuttano in prima squadra aumentano e non sfigurano, il Gubbio termina a centro classifica un campionato vinto dalla Viterbese, davanti alla Ternana.
Il 1996 è uno degli anni più bui della gloriosa storia del Gubbio, dopo il rischio del tracollo economico, infatti il Gubbio retrocede in Eccellenza Regionale, vince il campionato l’Arezzo, che sale in C2.
Il 1997 la società viene risollevata da alcuni imprenditori locali e salvata dal rischio di essere “cancellata”, si riparte dal Campionato di Eccellenza Regionale con una cavalcata trionfale che vede il Gubbio tornare subito in Interregionale.
Ma la rincorsa non finisce, e così, l’anno seguente, il 1998, nel Campionato Nazionale Dilettanti Girone E, i rossoblu raggiungono ancora una volta una storica promozione in C2, (il Gubbio è la prima squadra in Italia a raggiungere una promozione in quella stagione).
È il 1999 e finalmente il Gubbio disputa di nuovo il Campionato di serie C2, sono arrivati anche i play-off, ma il Gubbio riesce solamente a sfiorarli, rimando fuori l’ultima giornata, vince il campionato la Viterbese, sale in C1 anche il Sandonà, dopo i play-off.
Il nuovo millennio inizia abbastanza bene per i rossoblu, nel campionato 2000, infatti il Gubbio termina al centro della classifica, senza particolari acuti. Vince la Torres, insieme a questa sale in C1 anche la Vis Pesaro.

DAL 2000 A OGGI

Il Campionato di C2 del 2001, vede il Gubbio restare in zona assolutamente tranquilla, saliranno di categoria Chieti e Lanciano.
L’anno successivo, 2002, i rossoblu sfiorano i play-off, in un campionato vinto dal Teramo e che ha visto gli altri rossoblu della Sambenedettese, salire al termine dei play-off.
Il 2003 è un anno davvero bello e ricco di emozioni per gli eugubini, il Gubbio finisce al terzo posto, dietro la Fiorentina, i viola rischiarono grosso a Gubbio, quando a pochi secondi dalla fine fallimmo un rigore che andò a sbattere sulla traversa, e l’altra squadra che salì fu il Rimini, proprio nel ritorno della finale dei play-off, ancora una volta stregati per i nostri colori.
L’anno seguente, il 2004, i lupi raggiungono ancora i play-off, ma questa volta cedono il passo alla Sangiovannese, che così raggiunge il Grosseto vincitrice del campionato.
Il 2005, presenta la particolarità di un campionato a venti squadre, e il sogno promozione in questo caso sfuma ancora prima, poiché l’ultima giornata il Gubbio perde i play-off, vinti dal Ravenna che sale in C1 insieme alla Massese.
Nel 2006 possiamo restare in C2 senza dover andare ad affrontare i play-out, vince il campionato la Cavese e il Sassuolo i play-off.
Il 2007 ripercuote la stessa falsa riga del precedente, evitati ancora gli spareggi per non retrocedere, salgono di categoria Foligno e Paganese.
L’anno 2008 è anch’esso all’insegna della salvezza, con qualche patema d’animo in più, ma con tre successi consecutivi nelle ultime tre giornate, evita i play-out. Vince il campionato la Reggiana, sale anche il Portogruaro.
Nella stagione 2009/2010 il Gubbio festeggia il centenario dalla nascita con una stagione esaltante culminata con la vittoria del mitico spareggio playoff a San Marino, con oltre tremila tifosi al seguito, che ha portato alla promozione in Prima Divisione.
Nella stagione 2010-2011 il Gubbio si presenta al suo debutto nella terza serie del calcio italiano. Inizia malissimo, beccando cinque sberle a Cremona, ma poi dalla settimana successiva rifila un poker d’oro al malcapitato Alto Adige-Sud Tirol e da lì inizia una cavalcata portentosa che conoscerà poche battute d’arresto. Eccezionali le performance dei prestipedatori rossoblù tra i quali si mette in luce l’argentino Gomez, detto Jaunì, che si consacra capocannoniere del Gubbio e secondo nella hit parade dei goleador più prolifici del girone A di Prima Divisione, secondo solo al sorrentino Paulinho. I rossoblù sono un rullo compressore che schiaccia ogni avversario e indelebile, tra le tante, sarà il ricordo della vittoria al Bentegodi di Verona firmata proprio dall’argentino, con un bellissimo colpo di testa e da una perla del capitano Alessando Sandreani su calcio di punizione. Il sorpasso in classifica sul Sorrento avviene l’8 dicembre nel match di recupero casalingo e da quel momento il Gubbio non perderà più la testa della classifica, fino alla consacrazione definitiva contro la Paganese, nell’ultima partita in casa della stagione.